Comprare casa con i soldi «donati» dai genitori: ecco come fare per non avere problemi con il Fisco
La questione è trattata nella norma del Testo Unico sulle successioni e donazioni, dove si prevede che «l’imposta (di donazione, ndr) non si applica nei casi di donazioni o di altre liberalità collegate ad atti concernenti il trasferimento o la costituzione di diritti immobiliari…». La motivazione è semplice: l’atto di acquisto è già gravato da imposte. Come si vede la norma non prevede espressamente che il tetto massimo della donazione di denaro sia pari al prezzo da corrispondere al venditore. Tuttavia, per evitare possibili contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, può essere opportuno scindere il passaggio di denaro dal genitore al figlio in due distinti versamenti. Del primo, finalizzato al pagamento del prezzo, si darà conto nel contesto dell’atto notarile di acquisto della casa, mentre la somma destinata al pagamento di imposte, spese notarili, costi di ristrutturazione e simili verrà perfezionato a parte. Se si tratta di una somma di modica entità può essere sufficiente il bonifico, mentre se l’importo è rilevante, dipende dall’entità dei costi di ristrutturazione, sarà bene formalizzare la donazione di denaro con separato atto notarile, per evitare al figlio possibili contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.